Coronavirus, Boris Johnson trasferito in terapia intensiva. «È cosciente». Lo sostituisce il ministro degli Esteri

Coronavirus, Boris Johnson
trasferito in terapia intensiva. «È cosciente». Lo  sostituisce il ministro degli Esteri

Coronavirus, il premier britannico Boris Johnson è stato ricoverato in terapia intensiva in ospedale a Londra dopo un peggioramento delle sue condizioni. Lo ha riferito un portavoce di Downing Street, spiegando che il peggioramento delle condizioni del primo ministro, 56 anni, è avvenuto «questo pomeriggio», dopo che a partire dalla sera di domenica era stato ricoverato al St Thomas Hospital di Londra, per il persistere dei sintomi del Covid-19.

Johnson sarebbe cosciente o, per lo meno, sarebbe stato cosciente al momento

 del trasferimento in terapia intensiva. , citando fonti del governo secondo le quali Johnson è stato spostato per essere «vicino a un ventilatore» per la respirazione assistita in caso di necessità. Diversi specialisti citati dai media considerano tuttavia pressoché certo il ricorso al ventilatore, data la decisione di trasferire il paziente in terapia intensiva

Il premier, ha riferito ancora il portavoce di Downing Street, ha chiesto al ministro degli Esteri Dominic Raab, che ha anche il ruolo di Primo Segretario di Stato, di «fare le sue veci, laddove necessario»
E poco dopo lo stesso Raab è intervenuto. Boris Johnson «sta ricevendo cure eccellenti» ed «è in mani sicure» al St Thomas hospital di Londra, dopo il peggioramento del sue condizioni legate al contagio di coronavirus. Lo ha ha detto il ministro degli Esteri britannico  appena subentrato al premier come capo nel governo supplente, assicurando che il Paese e l'azione dell'esecutivo restano «assolutamente sotto controllo». Raab ha parlato di un «forte spirito di team» del governo per attuare le istruzioni di Johnson e per «sconfiggere questo orribile virus»
«Prego per la pronta guarigione del primo ministro. Il St. Thomas ha uno tra i migliori staff medici al mondo. Non potrebbe essere in mani migliori». Lo ha scritto su Twitter il sindaco di Londra Sadiq Khan